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LIBRI DI CINEMA – Le novità di Aprile

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Un giorno è un anno è una vita – Fassbinder. La biografia

Jürgen Trimborn

 

Una vita di corsa, bruciata in appena trentasette anni votati al cinema – passione e ossessione, musa e mentore, disperatamente inseguito e intensamente vissuto. E poi teatro, televisione, amore, sesso, uomini, donne, alcol, droghe… Regista radicale, outsider del Nuovo cinema tedesco, sceneggiatore precocissimo, teatrante geniale, attore dal talento multiforme, avversario di compromessi e soluzioni facili, Rainer Werner Fassbinder negli oltre quaranta film girati in soli tredici anni accetta il rischio di non piacere. Si fa dare dell’antisemita, dell’antifemminista, del detrattore della causa omosessuale pur di restituire un ritratto il più possibile autentico della sua realtà. La vita è per lui arte e storia: aggressività e violenza – componenti imprescindibili del privato – riflettono i conflitti che esplodono nella società, indici di un male tutto occidentale in un’Europa nettamente spaccata fra Est e Ovest. Fassbinder vuole scrivere un pezzo indimenticabile di storia del cinema e ci riesce. Combinando linguaggio formale e modalità narrative dei melodrammi e dei film gangster hollywoodiani, si confronta con il passato nazista, con il miracolo economico, con il terrorismo della Raf. Inventa delle star (da Hanna Schygulla a Barbara Sukowa ad Armin Müller-Stahl), parla al grande pubblico con Il matrimonio di Maria Braun e a quello raffinato del cinema d’autore con Le lacrime amare di Petra von Kant. In televisione porta la sua opera più spregiudicata e sperimentale: Berlin Alexanderplatz. Nel contrasto tra il bianco abbagliante e freddo di Veronika Voss e la calda «overdose di oscurità» di Querelle, i due film che chiudono la sua parabola artistica e insieme la sua esistenza, fa affiorare tutto il suo universo di sogni, ambizioni, realtà. Quella di Jürgen Trimborn è la prima biografia del cineasta tedesco. Trimborn ha raccolto le parole di Fassbinder e i ricordi dei suoi amici, ha setacciato ogni archivio per costruire un ritratto smisurato e trasgressivo che lascia parlare fatti, documenti e film. Ne emerge l’immagine di un uomo tirannico e fragile, senza riguardi per se stesso e per chi gli sta intorno; un grande artista, che non ha mai perso di vista il suo desiderio più intimo, lo scopo di una vita: fare film.

[Il Saggiatore – pp. 427 € 35,00]



Cinema senza fine – Un viaggio cinefilo attraverso 25 film

Roy Menarini

 

Il cinema è morto? Funerale rimandato a data da destinarsi. “Che cosa è il cinema?”, continua ad essere una domanda inevasa, e per quanto ancora molti cerchino la risposta con la lanterna magica, a nessuno interessa più una sua definizione. La sua originalità ne permette reviviscenza e sviluppi, la sua immortalità gli consente di uscire dalla tomba in cui era stato sepolto, vivo. E se esiste – anzi si rilancia – una nuova cinefilia è perché vediamo film ovunque, in tv, su satellite, su web, su tablet, su smartphone, su schermi urbani, in aereo, in treno, in nave, e non per questo ne perdiamo l’aura. Una metamorfosi perfetta e soprattutto spontanea. Il cinema si è riprogrammato da solo e ha generato una cultura che gli cresce intorno, sempre imprevedibile. Attraverso questi 25 film, tra i più rappresentativi (e spesso misconosciuti) capolavori del contemporaneo, scopriamo come il cinema pensa a se stesso e al mondo. Con postfazione di Enrico Ghezzi.

[Mimesis Edizioni – pp. 238 € 20,00]



Estetica del montaggio

Vincent Amiel

 

Il montaggio al cinema non è una semplice operazione tecnica che consiste nel tagliare e assemblare dei pezzi di pellicola. E` al contrario un lavoro complesso che esige creatività e presuppone un approccio estetico all’opera. Si tratta infatti di associare le immagini in un certo modo, di disporle secondo un certo ritmo, di creare rotture e continuità impreviste. Il libro intende tracciare un panorama delle diverse concezioni del montaggio succedutesi nel corso del tempo, fino alle più recenti applicazioni permesse dalla tecnologia digitale. L’autore prende in esame numerosi esempi di montaggio, attingendo a tutta la storia del cinema e analizzando attentamente l’opera di grandi cineasti per i quali questa tecnica si è rivelata particolarmente importante: Dziga Vertov, Sergej M. Ejzenštejn, Orson Welles, Alfred Hitchcock, Alain Resnais, Maurice Pialat e Krzysztof Kieslowski. Registi che ci permettono di cogliere dal vivo i principi che rendono il montaggio una componente essenziale della scrittura cinematografica.

[Edizioni Lindau – pp. 226 € 21,00]



Socio-movies. Capire la società con il cinema

Fabio Berti e Sivlia Fornari (a cura di)

 

Il volume non è né un manuale di "sociologia del cinema", né tanto meno un'opera di critica cinematografica, ma affronta tematiche sociologiche avvalendosi dei film e per questo potremmo parlare di sociologia con il cinema. Gli autori dei diversi contributi non si sono preoccupati di analizzare come i registi vedono la realtà sociale o come il cinema si è evoluto rispetto alle trasformazioni sociali ma più semplicemente hanno utilizzato i film per analizzare e spiegare la realtà sociale che ci circonda. I film non rappresentano infatti solo una semplificazione del reale, ma offrono un vero e proprio set cognitivo che permette di andare oltre al contenuto dell'immagine: l'obiettivo di fondo non è quello di spiegare le immagini o di insegnare a leggerle in modo corretto, ma di stimolare un circuito partecipativo che permetta di fare emergere i diversi paradigmi sociologici dai film. Il volume non risponde solo a esigenze formative o di apprendimento e, pur trovando negli studenti dei lettori privilegiati, pensiamo che anche i non addetti ai lavori avranno la possibilità di vedere dipanati argomenti e fatti di loro interesse, poiché riguardano eventi della vita.

[Pacini Editore – pp. 261 – € 19,00]



Le donne di "Gregory Peck". Ricordi e dissertazioni di un cinefilo

Filippo Castelli

 

Con questo libro l'autore intende dedicare un particolare omaggio al Grande Cinema americano del dopoguerra. Infatti, se nella prima parte costituita principalmente da racconti/ricordi, si parla solo marginalmente di cinema, nella seconda, che narra di un lungo viaggio a New York e zone limitrofe, il testo è completo di notizie, curiosità e aneddoti che riguardano quel genere di cinema. Contrariamente a quanto comunemente ritenuto, spesso anche da molti appassionati della Settima Arte, il cinema americano non è nato a Hollywood, ma nella Città di New York e dintorni. Cosicché in quella metropoli, in particolare nell'isola di Manhattan, i cinefili potranno vedere e "scoprire" cose interessantissime quali vecchi (e nuovi) studi cinematografici, teatri, "location" rese celebri da film famosi, alberghi e palazzi nei quali i grandi divi hanno abitato e lavorato; persino testimonianze di fatti e scandali delle loro vite terrene.

[Le Mani Editore – pp. 112 € 16,00]


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